L’essere umano è una locanda,
ogni mattina arriva qualcuno di nuovo.
Una gioia, una depressione, una meschinità,
qualche momento di consapevolezza arriva di tanto in tanto,
come un visitatore inatteso.
Dai il benvenuto a tutti, intrattienili tutti!
Anche se è una folla di dispiaceri
che devasta violenta la casa
spogliandola di tutto il mobilio,
lo stesso, tratta ogni ospite con onore:
potrebbe darsi che ti stia liberando
in vista di nuovi piaceri.
Ai pensieri tetri, alla vergogna, alla malizia,
vai incontro sulla porta ridendo,
e invitali a entrare.
Sii grato per tutto quel che arriva,
perché ogni cosa è stata mandata
come guida dell’aldilà.
(La locanda – Gialāl ad-Dīn Rumī)
Questa nota poesia di Rumi, poeta sufi del tredicesimo secolo, ben illustra l’essenza della Mindfulness. Nata come pratica di meditazione, la Mindfulness è oggi integrata in diversi modelli psicoterapeutici perché promuove un atteggiamento di accoglienza e di non giudizio verso se stessi e verso il mondo. Con un focus sul momento presente essa permette il riconoscimento dei propri stati interiori, delle sensazioni corporee alla base delle emozioni e la comprensione dei segnali di fame/sazietà e di quelli della fame emotiva. Tutto ciò si è rivelato molto utile nella cura dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA o DCA), caratterizzati proprio dalla mancanza di consapevolezza di emozioni e bisogni, che vengono evitati e controllati attraverso il cibo.
La Mindfulness è parte integrante anche della Danza Movimento Terapia, come atteggiamento di attenzione al momento presente e di non giudizio; esso contribuisce all’espressione dei vissuti attraverso il movimento e alla comprensione degli stessi all’interno della relazione terapeutica.